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TRUFFA DELLO SPECCHIETTO

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Messaggio  DEBORA Dom Lug 27, 2008 7:35 pm

Truffe romane: il trucco dello specchietto

E’ vero, Roma non è Napoli e tra queste due città ci sono non poche differenze. Una cosa, però, sembra che la Capitale l’abbia importata in grande stile dal capoluogo campano: il “trucco dello specchietto”, ovvero la truffa più utilizzata sulle strade per spillare euro agli automobilisti polli. In che modo? Inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, lo specchietto chiaramente, in realtà mai avvenuto.


Il trucco dello specchietto è molto semplice: consiste nel far credere all’automobilista con la testa tra le nuvole che la sua macchina, ovvero la vostra se i polli siete voi, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. Voi mi direte: come è possibile che una persona sana di mente possa caderci? Semplice: la truffa è escogitata molto bene.

La prima cosa che vi capiterà, se diventerete vittime della truffa, sarà sentire il rumore di un colpo secco molto forte sulla vostra carrozzeria, di solito sulla fiancata. Non è chiaro come ciò avvenga ma è probabile che un complice nascosto, di solito subito dopo un semaforo, tiri sulla vostra auto un sassetto o una monetina. L’illusione dell’urto è immediata: vi sembrerà effettivamente di aver colpito qualche cosa. Questo è l’elemento più importante per creare l’inganno perchè l’automobilista si chiederà subito: “Cosa ho urtato?”. Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto dietro di voi vi accosterà chiedendovi, o anche inponendovi, di fermarvi, di solito lungo strade buie ed isolate. Qui scatta, infine, il pianto greco. “Mi hai rotto lo specchietto – dirà il conducente indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato – dammi un po’ di soldi ma senza assicurazione e senza mettere i vigili di mezzo”. Oppure, indicando un seggiolino sul sedile del passeggero con un bambolotto al suo interno: “Mi hai fatto quasi andare a sbattere contro il muro, un altro po’ e ammazzavi mio figlio piccolo”…

Ovvio che il truffatore più è bravo a recitare, più creerà confusione nella vostra mente, già suggestionata da quell’iniziale rumore sulla carrozzeria e dallo specchietto rotto. A questo punto le cose sono due: la vittima paga, soprattutto se il truffatore ha una brutta faccia ed è minaccioso (di solito è così).La paura che dalla truffa si passi alla rissa induce quindi a mettere mano al portafoglio. Oppure, scelta B, la vittima ha la prontezza di riflessi di chiamare il 113 prima che il truffatore passi alle mani…

Fine della lezione. Il consiglio che vi do è uno solo: se vi capiterà di essere vittime di simili segnali (colpo, lampeggianti, uomo minaccioso che chiede di accostare), non fermatevi e chiamate la polizia dal cellulare restando all’interno della vostra auto!

DEBORA
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